Buona Domenica a tutti, mi fa piacere essere oggi qui con voi dopo qualche anno e ringrazio don Andrea per avermi delegato a tenere questa omelia in occasione della 14° Giornata della Custodia del Creato.
Nel brano del Vangelo di oggi apprendiamo da Gesù che “Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.” Per diventare umili, fratelli cari, bisogna cominciare ad amare: amare l’uomo ed il resto del creato del quale l’uomo è parte strutturale ed inscindibile. L’amore misericordioso ha fatto scendere Gesù dal cielo e l’ha spinto sulle strade della Palestina. L’amore l’ha condotto a cercare i malati, i peccatori, i sofferenti, gli emarginati, quello stesso amore che l’ha portato, senza indugi, alla sua meta, il Calvario, dove “umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8).
“Chi si umilia sarà esaltato”. Come possiamo noi mettere in pratica questa frase del Vangelo? Dovremmo darci come obiettivo la carità primordiale del Vangelo e cercare di servire i bisogni delle nostre comunità. Servire, quindi, alla sequela di Cristo servo, essere custodi fraterni ed amorevoli dell’uomo e dell’ambiente naturale. Ogni persona è nostro Signore, e in ognuna di esse noi abbiamo il privilegio di servire Gesù. E contestualmente dovremmo con la stessa umiltà, servire, ripeto, custodire premurosamente e con attenzione vera e leale il Creatotutto che invece stiamo distruggendo per nostra avidità, per un paradigma di civiltà illusorio, non umile ma superbo, avido, arrogante, inconsapevole ed al servizio del presunto potere dell’uomo che lo sta predando, devastando, insudiciandolo a dismisura senza rispetto alcuno per l’opera di Dio.
L’essere umano in questa pratica culturale iper-consumistica si ritiene al di sopra delle cose delle quali dispone secondo propria logica e convenienza, per proprio “uso e consumo”. L’uomo non si ritiene mai uno che si trova “insieme” con le cose, che “cammina” con esse, non si sente membro di una comunità più vasta, il Creato stesso, non sente la sua appartenenza ad una comunità planetaria e cosmica. Non si considera un tutto inscindibile insieme al Creato, che respira e cammina e vive con esso ed in esso in una appartenenza reciproca, come membro di un tutto più vasto. E’ questo sentirsi avulso, al di sopra di questo universo infinito creato da Dio in cui risiede il meccanismo fondamentale della crisi attuale della nostra civiltà.
Oggi ci celebra la 14° Giornata nazionale per la Custodia del Creato . Il tema proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana è il seguente: “Quante sono le tue opere, Signore” (Sal. 104, 24) e Coltivare la biodiversità”. Imparare a guardare alla biodiversità, quindi, per prendercene cura: è anche uno dei richiami dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.///Come ogni anno risuona possente l’invito della nostra Chiesa ad amare il Creato, cioè l’uomo e l’ambiente naturale, a fatti e non solamente con la suggestione delle parole.
Ed è per questo che, animati dalla Parola di Dio, dal Vangelo di Gesù Cristo e guidati anche dalla Enciclica di papa Francesco “Laudato sì”, come Unità Pastorale Sinistra Brenta abbiamo inteso, con l’aiuto di Dio, fare la nostra parte costituendo, nel Marzo di quest’anno, un progetto per LA CONOSCENZA, SALVAGUARDIA E PROMOZIONE DEL CREATO, intitolato appunto: “INSIEME PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO: UNA PROPOSTA APERTA A TUTTI.” La risposta che abbiamo ricevuto dalla Città di Bassano e dal comprensorio è stata notevole, immediata e superiore ad ogni aspettativa, ed anche per questo ringraziamo il Signore. Non hanno aderito solo persone, ma anche tanti importanti enti ed associazioni che sono entrati a far parte di un Coordinamento con il compito di programmare le attività idonee alla scopo prefissato nei principi enunciati.