Come vi sto raccontando da Maggio/Giugno 2021, insieme ad un Ente pubblico sto accompagnando ogni Lunedì (anche ieri) un ragazzo che fino a pochi mesi fa era in una Comunità protetta. Purtroppo, appena uscito, è ricaduto nel baratro di alcool e di altro.
Ora è nuovamente…”alla deriva”… Tra l’altro le sue condizioni di salute permangono gravi e stava entrando in lista anche per un delicato, importante ed indispensabile intervento chirurgico per il suo reinserimento sociale, per raggiungere obiettivi vitali quali una specializzazione, un posto di lavoro e mettere su famiglia. L’incontro di ieri con lui è servito a farmi capire quanto affetto e rispetto porta per me, quanta sia la sua voglia di uscire da quel mondo che lo crocifigge ogni giorno a pulsioni irrefrenabili che lo stanno facendo letteralmente affondare nella sabbie mobili dalle quali non riesce più a liberarsi. Affonda e l’ultima possibilità per risorgere dal fango potrebbe essere quella del sentimento, verso sé stesso, la mamma, e le persone anche dell’Ente pubblico che stanno per lui facendo miracoli. Gli ho chiesto di seguire non solo la ragione, ma principalmente il cuore,capire cosa gli consiglia. E finalmente si è espresso.
Mi ha detto tutta la verità sulla sua vita di questi giorni da quando è uscito dalla Comunità, , finalmente si è aperto e questa settimana si recherà dall’ente pubblico (così ha promesso) che segue il suo progetto e dirà loro ogni cosa sulla sua vita con ogni particolare, anche con l’indicazione precisa di chi gli sta offrendo veleno tutti i giorni conducendolo sempre più nel profondo del suo calvario relazionale, morale, biologico. Non abbiamo risolto ancora ma, ringraziando il Signore, gli indizi di oggi potrebbero permettere di identificare i prossimi passi con più precisione e con qualche primo successo, potrebbero cominciare a farci invertire la rotta.
Diacono Bruno Martino