31/03/2023 – Cooperativa Vita e Lavoro – Disabilità – Villa Ca’Falier – Asolo (TV)

Ieri il secondo incontro di…tanti incontri che avrò con i ragazzi e gli operatori nelle aule, nel meraviglioso parco storico, nel loro grandissimo orto biologico. Ieri due gruppi con incontri di un’ora ognuno.
Anche on il secondo Gruppo Gruppo della zona Sud visita al Parco con tantissimi fiori sotto gli alberi secolari. Tra questi fiori alcuni anche della tipica zona dei boschi circostanti: Aglio Ursino, Anemone nemorosa, Anemone trifoglia, Ranuncolo bulboso, Non-ti-scordar-di-me e tantissimi altri I ragazzi si sono dvertiti molto ed hanno partecipato intensamente alle considerazioni su ogni fiore.
Con questo secondo Gruppo della Zona Nord abbiamo prima salutato tutti i fiori come con l’altro gruppo, abbiamo cantato insieme e poi, dopo aver fatto diverse considerazioni sulle piante del grande orto biologico, abbiamo cercato…i Quadrifogli e…miracolo, i ragazzi ne hanno trovato due ed i loro occhi si sono illuminati di grande gioia ed io e gli operatori siamo rimasti molto sorpresi della loro abilità e tutti, proprio tutti, siamo rimasti molto contenti. Oltre alle attività esterne, in caso di pioggia o di maltempo, proietto immagini naturalistiche di fiori e di api come sempre nel mio progetto: “EMOZIONI IN FIORE”. Una meraviglia! Diacono Bruno M

31/03/2023 – Corso sulla conoscenza dei fiori spontanei della Pedemontana del Monte Grappa tra Brenta e Piave

Ieri sera a Cornuda (TV) ho tenuto la seconda serata insieme ad Alessandro Eger, Presidente dei Sentieri Natura di Mussolente. Momenti molto belli e partecipati. Il Corso comprende altre due serate e quattro escursioni per il riconoscimento delle piante dal “vivo”.
Questa bella opportunità è stata realizzata dal Gruppo degli amici della Rocca di Cornuda coordinato da Claudio de Lucchi insieme al Rettore del Santuario della Madonna di Rocca don Ado Sartor, Ringrazio tutti , compreso i numerosi corsisti naturalmente, di cuore. Una meraviglia!!!
Diacono Bruno Martino

30/03/2023 – Santuario della Madonna della Salute – San Zenone degli Ezzelini – V e ultima omelia dei mercoledì di Quaresima

Nel vangelo di oggi, continua la riflessione sul capitolo 8 di Giovanni. In forma di circoli concentrici, Giovanni approfondisce il mistero di Dio che avvolge la persona di Gesù. Sembra una ripetizione, perché sempre ritorna a parlare dello stesso punto. In realtà, è lo stesso punto, ma ogni volta a un livello più profondo. Il vangelo di oggi affronta il tema della relazione di Gesù con Abramo, il Padre del popolo di Dio. Giovanni cerca di aiutare le comunità a capire come Gesù si colloca all’interno dell’insieme della storia del Popolo di Dio. Le aiuta a percepire la differenza che c’è tra Gesù ed i giudei, ed anche tra i giudei e gli altri: tutti noi siamo figli e figlie di Abramo.
Essere libero o essere schiavo del peccato, ecco il dilemma che ogni uomo deve affrontare. Essere libero significa appartenere completamente a Dio, fare la sua volontà, poiché egli desidera la nostra salvezza. Essere libero compiendo il bene è fare piacere a Dio. Al contrario, essere schiavo significa andare per la propria strada, essere signori di se stessi. Impariamo a perseverare nell’insegnamento di Cristo. Perseverare significa perdurare sempre, costantemente. Perseverare significa credere anche a scapito della logica umana e delle convinzioni universali. Ciò significa avere il coraggio di dare fiducia a Gesù, rimanere sempre nella casa del Padre. Abramo ha mostrato di avere del tutto fiducia in Dio. La patria, verso la quale per tutta la vita non ha smesso di incamminarsi, è Dio. Se fossimo davvero figli di Abramo, le nostre vite prenderebbero un’altra piega. Il Figlio di Dio è venuto sulla terra per cercare e per salvare ciò che era perduto. Se il Figlio vi libera, sarete davvero liberi. Il tempo di Quaresima ha questo senso: con l’ascolto della parola divina e con le azioni dettate da una fede profonda noi vogliamo ottenere la liberazione operata per noi da Gesù Cristo. Essere un discendente di Abramo non ha un significato carnale, ma spirituale: continuare lo spirito del patriarca, cioè avere una fede sempre più forte.
Nella fede Abramo ha obbedito all’appello di Dio e si è recato nella terra di cui doveva entrare in possesso.
Prima di arrivare alla terra promessa ha peregrinato molto, aspettando la costruzione, su solide fondamenta, della città il cui architetto e costruttore sarebbe stato Dio stesso. E noi siamo capaci di camminare fino alla città costruita da Dio.
Cos’è essere figlio e figlia di Abramo? La reazione dei giudei è immediata: “Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?” Gesù ribadisce facendo una distinzione tra figlio e schiavo e dice: “Chi commette il peccato è schiavo del peccato. Lo schiavo non rimane per sempre in casa, ma il figlio rimane per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”. Gesù è il figlio e vive nella casa del Padre. Lo schiavo non vive nella casa del Padre. Vivere fuori dalla casa, fuori di Dio vuol dire vivere nel peccato. Se loro accettassero la parola di Gesù potrebbero diventare figli e raggiungere la libertà. Non sarebbero più schiavi. E Gesù continua: “Io so che voi siete discendenza di Abramo, ma state cercando di uccidermi, perché la mia parola non entra nella vostra testa”. Subito appare ben chiara la distinzione: “Io parlo delle cose che ho visto quando ero con il Padre, anche voi dovete fare ciò che avete udito dal padre vostro”. Gesù nega loro il diritto di dire che sono figli di Abramo, perché le loro opere affermano il contrario.
Ma loro insistono in affermare: “Il nostro Padre è Abramo!” come se volessero presentare a Gesù un documento della loro identità. Gesù ribadisce: “Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro”. Tra le linee, suggerisce che il loro padre è satana (Gv 8,44). Suggerisce che sono figli della prostituzione.
“Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato”. Usando parole diverse, Gesù ripete la stessa verità: “Chi appartiene a Dio ascolta le parole di Dio”. La verità ci farà liberi. Emoziona questa Parola, ci interroga, ci scuote, ci scava. La verità ci rende liberi, la verità di noi stessi, quella che ci porta a guardarci senza paura, senza timore, senza nascondere i nostri limiti e senza farli diventare dei minacciosi giganti che ci schiacciano. La verità che ci è necessaria, e che dura tutta la vita, per riconoscere i nostri difetti (congeniti, da mitigare) e i nostri peccati (quelli in cui mettiamo in gioco la nostra libertà). La verità che ci è necessaria nelle relazioni, senza diventare sfrontati o offensivi ma che sa dire “sì” se è “sì” e “no” quando è “no”, senza temere, senza falsi buonismi, senza compromessi che ledono il vangelo o la dignità delle persone. La verità che ci è necessaria nei rapporti col nostro mondo ipocrita che definisce l’aborto “interruzione di gravidanza” e l’eutanasia “dolce morte”. La verità che è necessaria nei nostri rapporti di Chiesa troppo spesso mondanizzata, troppe volte seduta sulle proprie presunte certezze e che non brucia per l’amore del fratello, una verità che è faticosa. La verità ci rende liberi. Ma ci crediamo?
E la verità ci rende liberi dalle troppe cose che ci condizionano, talora impedendoci di vivere pienamente: sensi di colpa, giri di testa, paure, ansie. La Parola ci conduce alla pienezza, così ci dice il Maestro. Fidiamoci.
Sia lodato Gesù Cristo.

30/03/2023 – Istituto Agrario Parolini – Bassano del Grappa

IERI HO DATO LA OTTAVA ED ULTIMA LEZIONE, QUESTA VOLTA, COME LA PRECEDENTE, DI 4 ORE, A DICIOTTO RAGAZZI GIA’ DIPLOMATI PER UN PROGETTO INNOVATIVO E PILOTA DI COLTIVAZIONE DI PIANTE OFFICINALI, DI TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DELLE STESSE.
Ieri abbiamo prima discusso in aula dei test che tutti i miei cari giovani hanno presentato come riassunto di tutto ciò che abbiamo proiettato, considerato in classe e ri-conosciuto nelle escursioni esterne nel loro grandissimo territorio coltivato e non .
Poi siamo tornati esternamente per conoscere altre piante officinali e per l’uso in cucina, spontanee, delle quali questo ameno territorio, all’imbocco della Valsugana, con l’Altopiano di Asiago ed il Monte Grappa che lo proteggono dai grossi freddi ed il sole scalda continuamente accanto all’incessante scorrere del fiume Brenta. E’ stata una grande esperienza di volontariato per me che potrebbe ripetersi il prossimo anno.
 
Ringrazio il Prof. Rigon e tutto l’Istituto per la fiducia che hanno avuto nell’affidarmi questo incarico (per mia scelta gratuito) e un carissimo saluto ai giovani diplomati ai quali auguro ogni bene e rimango a loro completa disposizione per accompagnarli nel loro ambito lavorativo e nella coltivazione, trasformazione e commercializzazione, per consigli utili e gratuiti, quando inizieranno a mettere in opera i loro progetti.
Grazie Signore per questa splendida occasione di servizio.
Alla prossima! Diacono Bruno Martino

29/03/2023 – Cooperativa Vita e Lavoro – Disabilità – Villa Ca’Falier – Asolo (TV)

INCONTRO DI IERI POMERIGGIO.
Si inizia anche quest’anno finalmente! Ieri il primo incontro di…tanti incontri che avrò con i ragazzi e gli operatori nelle aule, nel meraviglioso parco storico, nel loro grandissimo orto biologico. Ieri ci siamo salutati e abbiamo scelto come prima attività di rinnovare con nuove coltivazioni di fiori cinque grossi vasi rettangolari nel lato orientale dell’edificio di questo primo gruppo di ragazzi. Metteremo a dimora, accanto a quelle piantumate lo scorso anno, ancora Margheritone gialle (Rudbeckia fulgida), Anemoni autunnali, Lavanda, Astri settembrini etc.
Oggi è stato bellissimo. Mi hanno regalato un disegno di bevenuto con l’uovo pasquale e salutato con tanto tanto affetto e calore. Grazie Signore per l’affetto che ci lega reciprocamente e per la gioia che proviamo nello stare insieme. Oltre alle attività esterne, in caso di pioggia o di maltempo, proietto immagini naturalistiche di fiori e di api come sempre nel mio progetto: “EMOZIONI IN FIORE”. Dopomani invece due gruppi, un’ora a testa di lavoro e di esplorazione all’aperto. Una meraviglia! Diacono Bruno Martino